Visualizzazioni totali

16 febbraio 2013

Sarò docile!

"Per accogliere una rivelazione, grande o piccola che sia, basta a volte essere docili termine che indicava in origine la disponibilità a farsi istruire." (Erri De Luca)

Poniamo che debba ricevere una "rivelazione". E non ci importa se grande o piccola, in quanto spesso attribuiamo troppa importanza a eventi che si dimostrano bolle di sapone o invece, al contrario, trascuriamo leggerezze che poi vanno a pesare.
Diciamo però che per lo stato d'animo con cui la aspetto, questa "rivelazione" la sento grande, preoccupante.
Dunque, come vivere l'attesa, come far passare i giorni senza la spiacevole sensazione di essere in apnea, di non viverli appieno, ma di trascinarli fino a sera, solo per barrarli sul calendario in attesa della "sentenza" ?
In fondo, qualunque sia il responso, nessuno me li ridarà indietro  e avrò perduto quello che normalmente amo di più: vivere ogni momento, "ascoltare le piccole cose".

Invece nei momenti più difficili, apnea, rimozione e fuga.La fuga è la via più facile per me. Sconsigliata vivamente ai pragmatici e a chi non ha immaginazione.
Mi parte in automatico.Basta essere ottimisti, ma di quell'ottimismo magico dei bambini. Non pestare le righe del pavimento, dire "tua" (la sfiga!) quando passa un' ambulanza, sapere che se vedi la scia di un aereo per prima, sei amata, che se ti prude il naso dentro (o fuori, non me lo ricordo mai) sono baci, se invece fuori (o dentro?) sono schiaffi, che se conti fino a 10 e non passa una macchina rossa o un gabbiano o un asteroide o tutto quello che hai deciso tu, niente si avvera...

Non proprio così, chiaramente, era solo per farvi avvicinare a cosa intendevo, ma sicuramente inizia la  fuga in un luogo sicuro, per quanto irreale. E potrebbe anche funzionare se non ci fosse quel rompiscatole del corpo, che per citare il titolo di un libro della Yoshimoto, sa tutto. Davvero.
E si sfoga con te, facendoti venire bolle in faccia, mal di testa...ad ognuno qualcosa di diverso, ma solo per esortarti ad aprire gli occhi, e ad uscire da Mirabilandia, ad andare ad affrontare l'attesa semplicemente vivendola, accogliendo paure, ansie, riconoscendo la tua docilità.
Perchè qualunque sia la rivelazione dopo l'attesa, tu sei disponibile ad accettarla e ad imparare a trasformarla nella  migliore delle occasioni per te.



1 commento: