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12 febbraio 2013

La neve tornerà come un pretesto

Fin da quando la intuisco dalla luce che filtra più bianca e rarefatta dalle persiane della camera, ecco il vortice di festa nello stomaco, di vacanza, di pallate antiche davanti a scuole chiuse.
La neve dà il permesso per una precarietà gioiosa, mentre lavoro con lo sguardo alla finestra, pronta allo sconvolgimento dell'ordine, per un eventuale  ritorno a casa anticipato per cui non posso sentirmi in colpa. Mi agita tranquillamente, per usare un ossimoro
C'è il ritornello di una bella canzone di Battisti, il cui titolo ho recuperato grazie  a Google,che mi segue da stamattina "La neve  tornerà come un pretesto..." http://youtu.be/VxIsqxJmWic
Mi spiego solo adesso che mi fermo a pensare, il pretesto per cosa.
Per ritrovare una sensazione che  non esiste più: esser senza pensieri.
Un po' come quando da piccolo giocando con gli amichetti cadevi e ti sbuccicavi le ginocchia ma niente poteva interrompere quel divertimento, bastava un pò di saliva e strusciare con il dito. Nessun pensiero se non gioia pura. Ci pensavano gli adulti a rovinare tutto. Tua mamma  che voleva che venissi in casa a curare la ferita  e a mettere il cerotto e non capivi il motivo dato che stavi bene, meglio sicuramente di quando mettevi il disinfettante che bruciava da matti.
Solo la neve mi dà questo permesso, un permesso molto limitato a vivere senza pensieri,sospesa nel momento.
Che mi godo gelosamnete perchè so che finirà tra poco, quando dalla meraviglia di bambina, passerò ai pensieri degli adulti, della neve sulle strade che è pericolosa, dell'economia che si blocca col maltempo, del "proprio oggi doveva nevicare?", come se nulla fosse più rimandabile. Quando passo dalla saliva al disinfettante insomma.
Ho invidiato Bimbi, la mia gatta, quando stamattina uscendo insieme, lei si è girata verso di me con aria interrogativa come se domandasse "Cos'è questa roba fredda che cade?"
Eppure la conosce la neve, ma ogni volta  sembra perdere memoria e torna  a meravigliarsi e ad annusare l'aria, a chiedersi cosa sia questo miracolo
Ecco,ogni tanto scordiamoci chi siamo. Diventiamo bambini o animali. Lasciamoci meravigliare.

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