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3 marzo 2013

Ruzzle: la democrazia è in gioco!


Sono esclusa dalla comunità di quelli che giocano a ruzzle. Per questo li odio tutti.
Proprio io che amo così tanto le parole, che mi fisso sulle radici, la provenienza, le desinenze, il latinorum, ecceterea eccetera...ecco proprio a me viene fatto un affronto simile!!
Io non posso giocare solo perchè non ho un iphone o un sistema android, da quanto mi è stato spiegato:bella democrazia del cavolo, ruzzle, complimenti!

Ho un Nokia di 2 anni e mezzo, (che in età tecnologica, un po' come succede per l'età di cani e  gatti, corrisponde circa  a 150 anni),  a cui sono affezionata, se non altro perchè ha ricevuto il mio imprinting da matta metereopatica: quando il cielo è grigio, non carbura e si spenge improvvisamente, altri giorni invece ha la batteria sotto ai piedi, ma basta un po'di riposo e magari un incoraggiamento che torna bello carico.
 Inoltre telefona e va su internet e io non potrei desiderare di più...!!Usque ad mortem (sua), sarà con me!
Certo, non lo tradirò solo per poter accedere a ruzzle.
Per una questione di fedeltà, rinuncio all'unico gioco a cui mi sarebbe piaciuto giocare.
Certo, ho provato con un sostituto, un'imitazione che si chiama Zuffle, ma dà problemi  di caricamento e soprattutto mancano tutti i mie amici da sfidare...un po' come giocare da sola in serie C con un pallone sgonfio...

Mi consola il fatto che a ruzzle diventino campioncini anche quelli con problemi di "congiuntivite" ("non abbino a pensar male!"), quelli che sbagliano le parole ("ho uno strappo a il linguine" ...furoreggia tra gli amatori dei campionati uisp dalle nostre parti!) o quelli che ignorano completamente i significati ("non tapparmi le ali!").
E invece io pensavo che ruzzle premiasse esclusivamentete chi ha un vocabolario ricco, chi legge, chi studia, chi ama le parole...Molte volte è anche questione di allenamento, di uno "spippolìo" casuale  e frenetico che compone monconi di termini a cui non penseresti, ma che invece il sistema accetta.
E tu che invece da bambina ti perdevi dietro al gioco in scatola Scarabeo con le sue leggi ferree (niente nomi di persona, niente città, nein nein, niente di niente insomma),con quella clessidra che sembrava scorrere più veloce del normale, eri costretta a parole vere, ragionate, difficili...
A questi patti, non mi interessi più caro Ruzzle! E poi son le cose difficili che restano nel cuore, sono le imprese, le sfide vere...
Anche i giochi possono essere specchio dei nostri tempi: antidemocratici perchè escludenti una fascia di coloro che non seguono le leggi del mercato (o che non possono permettersi di spendere), che provocano odio negli esclusi, che premiano la casualità e non sempre il merito, senza regole certe.
Abbasso Ruzzle, Viva Scarabeo!