Qualche settimana fa sulla spiaggia, partì a tutto volume la sigla di un cartone animato di quando ero piccola "e difendiam la terra, dall'ombra della guerra...": Daitarn III
Io me la ricordavo tutta, sebbene non amassi alla follia quel cartone troppo realista:Haran Banjo (ebbene sì, dopo trent'anni che ho continuato a chiamarlo Alan Benjo, Google mi dice che ho sempre sbagliato!) era arrogante, donnaiolo e inaffidabile. Un italiano medio, insomma.
Secondo me vinceva un po' per culo e un po' perchè i meganoidi erano dei nemici veramente coglionazzi. E poi non si sapeva mai da che parte stare, dove fosse il bene e dove il male.Troppo confuso.Succedeva infatti che qualche meganoide infelice o perchè avesse perduto l'amore della sua vita o perchè mai riconosciuto nel suo reale valore, decidesse di immolarsi e di trasformarsi in mostro, megaborg, con grande dolore.
Morte sicura in battaglia, ma combattuta con la rabbia degli ultimi contro quel fighetto che sapeva solo aspettarsi l'aiuto del sole per vincere con l'attacco solare.
Qualcuno di questi mostri era più umano di Daitarn e anche allora spesso non avrei voluto che i meganoidi fossero uccisi, se non altro perchè dimostravano una psicologia ben più profonda del nostro basico "eroe" Haran Banjo.
Io invece amavo Actarus e non era difficile dato che era perfetto.
Goldrake, Atlas Ufo Robot, fu il primo cartone in cui il protagonista fosse un robot, una rivoluzione. Prima non esisteva niente di simile. Prima di lui solo storie zuccherose o tragiche di bambinelli tipo Candy Candy, Heidi, Remì.
Dopo di lui invece una serie infinita di robot e mostri, nessuno mai alla sua altezza se non Jeeg, con Iroshi Shiba che diventava lui stesso la testa del robot.
Pensate voi, che da un giorno all'altro, nell'ora della merenda, ti arriva Goldrake con quel figaccione ombroso di Actarus, che distrugge il male e va, con l'alabarda spaziale. Roba da rimanerci secchi, da farti andare di traverso il pane e pomodoro o la pastina con il succhino...
Per creare Actarus, questi maledetti giapponesi devono aver studiato un bel po' gli eroi greci:bello come il sole, schivo, coraggioso, con una tristezza e un mistero nel cuore perchè arrivava da una stella lontana, un piccolo principe valoroso e romantico.Ulisse in confronto è poca cosa.
Son sicura che tutte le bambine lo amavano.
Perchè davvero "io sto tranquillo se ci sei tu" come diceva la sigla.
Perchè era chiaro che era uomo affidabile e invincibile, che avrebbe lottato fino allo stremo, consapevole che se falliva, il genere umano sarebbe stato sconfitto. Lui lo sapeva e non rideva mai. Mica come quel fantoccio di Haran Banjo che io nemmeno la mia Micra gli avrei fatto guidare...!!
Con Goldrake noi bambini sapevamoo chi era il male e chi il bene: io combattevo insieme ad Actarus ogni pomeriggio.Dopo ogni puntata ero sfinita, ma felice. Mi guadagnavo la merenda insieme a mia sorella, anche lei provatissima dal combattimento. E che pena quando ti accorgevi che non compariva la scritta giapponese che significava "fine", ma che l'esito del combattimento si sarebbe deciso l'indomani...un peso insopportabile da sostenere nel tuo piccolo cuoricino...
I mostri di Vega erano terribili, cattivisisimi e senza pietà e Actarus, pur nella sua infinita bontà e saggezza, dominava comunque il male.Diciamo che uccideva senza sangue.
Io guardavo i bambini a scuola, i miei compagnetti di classe, i "maschi" per ritrovare una scintilla di Actarus, ma vedevo che, oltre a disegnarsi sulle nocche delle mani dei cerchi e nell'unire le nocche delle due mani per tentare di diventare Jeeg robot d'acciaio, non facevano altro. Tutto qui.
Ecco, già allora pensavo che i maschi erano indietro e veramente limitati.
Oggi, con un eufemismo, direi essenziali.
E più guardavo i miei compagni di gioco e più capivo che Actarus era amore vero: mai che abbia pensato"sì mi garba, ma che pantaloni a zampa inguardabili!" oppure "bellino se ogni tanto sorridesse", come avrei fatto per i sub-umani dei miei amichetti.Un sentimento alto sopra ogni banalità.
Mi chiedo davvero come la mia generazione di donne, possa serenamente innamorarsi di uomini normali dopo essere cresciuta con il modello di eroe - Actarus.
Duro il confronto. In poche ce la fanno a superare questo conflitto.Credo che le più dimentichino e si accontentino di subumani che sanno tutta la formazione della loro squadra compresi i nomi dei dirigenti, accompagnatori e massaggiatori, ma che ignorano il nome del presidente della Repubblica.
Certo anche Actarus alla lunga potrebbe avere i suoi "contro": ogni volta che dice "vado a lavoro", tu vai ad accendere un cero alla Madonna perchè non sai se torna contro i mostri di Vega. Oppure pensa solo alla tristezza di stare con uno figo come lui, che però non ride mai, non si rilassa mai e che non puoi portare alle feste di Carnevale perchè sembra già mascherato...
Meglio allora un umano che combatta una sana lotta contro i Vegani per mangiarsi una bistecca o che rida insieme a me delle nocche disegnate da bambino, riconoscendo che i maschi sono creature semplici davvero. Sarebbe già tanto un po' di autoironia...proprio tanto...
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